Quando lo sguardo è assente lo è anche il Tempo


La bellezza di molti ritratti fotografici, sopratutto dei ritratti cinematografici è spesso l'assenza dello sguardo, in un precedente post abbiamo già detto come la presenza o l'assenza fisica degli occhi determini la percezione di ciò che stiamo osservando. In questo caso abbiamo una presenza fisica ma questa non corrisponde a quella percettiva, perché nonostante la persona sia fisicamente presente il suo #sguardo no, è lontano, immerso in un pensiero o in un ricordo, ed è proprio questa caratteristica che da alla fotografia la sua #bellezza, collocandola in un tempo ed in un momento indefinito dello spazio. Basta però non confondere l'attimo di assenza con un attimo di vuoto.
E' molto facile a livello percettivo, se il fotografo non è bravo, confondere i due momenti e purtroppo nel secondo caso non si avrà l'impressione di una foto senza tempo ma di star osservando una persona stupida e l'intento #comunicativo fallisce.
Personalmente tra tutti gli stili ed effetti che si possono dare a questo tipo di foto io preferisco il Bianco e Nero, non che con il colore non si possa ottenere lo stesso impatto, anzi molte foto degli anni '70 ed '80 hanno il loro fascino proprio perché colorate, ma comunque devono essere scattate da una persona competente che sa quello che vuole, perché il rischio è di disperdere l'attenzione  distraendo l'osservatore. Il B&N permette al contrario un maggiore controllo della situazione e una resa migliore nella focalizzazione, ma come dicevo è una mia personale preferenza comunicativa per questa particolare tipologia di ritratto.

(foto a colori scattata con Canon obiettivo, EF 70-200 mm F/4 in camera oscura con l'aggiunta di proiezioni di forma sul soggetto, assenza di ulteriori fonti luminose, successivamente modificata in Bianco e Nero)

Commenti

Post più popolari